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Accoglienza e integrazione alunni stranieri

Il DPR 31/8/99 n° 394 attribuisce al Collegio dei docenti numerosi compiti deliberativi e di proposta in merito all’inserimento nelle classi degli alunni stranieri e al “necessario adattamento dei programmi di insegnamento, in relazione al livello di competenza dei singoli allievi”.

Per sostenere questi compiti è istituita presso il Liceo Scientifico “A. Einstein” di Rimini la “Commissione Accoglienza alunni stranieri”, composta, in qualità di membri ordinari, dal Dirigente Scolastico, dalla Funzione strumentale al P.T.O.F. area “Servizi per gli studenti: accoglienza e successo formativo degli alunni con Bisogni Educativi Speciali” e da eventuali docenti collaboratori della medesima che abbiano scelto di occuparsi dell’integrazione degli alunni stranieri; in qualità di membri straordinari dai coordinatori delle classi interessate,  infine all’occorrenza dai docenti che operano nei corsi di alfabetizzazione.

La commissione si riunisce nei casi d’inserimento di alunni di recente immigrazione, ovvero di alunni che hanno frequentato in Italia un periodo di scuola insufficiente a garantire loro una conoscenza adeguata della lingua italiana e ha compiti:

  • consultivi per quanto attiene la scelta della classe di inserimento
  • progettuali per quanto concerne la didattica personalizzata
  • di accoglienza degli alunni neoarrivati (relazione scuola / famiglia; osservazione del grado di conoscenze e competenze con l’elaborazione delle conseguenti strategie d’intervento)
  • di monitoraggio dei processi di apprendimento e dei progressi dei singoli interventi
  • di raccordo tra le diverse realtà del territorio

Commissione, Collegio Docenti e Consigli di Classe operano seguendo le Linee guida contenute nel Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri (versione integrale allegata), che riguardano le diverse fasi del percorso d’accoglienza dell’alunno straniero.

Iscrizione

L’iscrizione rappresenta il primo passo del percorso d’accoglienza dell’alunno straniero e della sua famiglia. Durante questa fase

  • viene recepita tutta la documentazione scolastica relativa agli anni di studio precedenti, in particolare le pagelle, tradotte in lingua italiana dall’Ambasciata italiana presso lo Stato di provenienza e l’attestazione di equipollenza del corso di studi svolto;
  • l’alunno/a e la sua famiglia vengono accolti attraverso un colloquio con il docente referente della “Commissione Accoglienza alunni stranieri”, finalizzato a raccogliere informazioni sulla storia personale e scolastica dell’alunno per potere procedere ad una adeguata valutazione circa i criteri di assegnazione dell’alunno alla classe.

Assegnazione dell’alunno alla classe

La Commissione valuta le informazioni raccolte sulla storia personale e scolastica dell’alunno e sottopone l’alunno a test d’ingresso scritti e/o orali in italiano, matematica, inglese ed eventualmente seconda lingua e discipline d’indirizzo al fine di valutarne conoscenze e competenze.

A conclusione di questi accertamenti, la Commissione esprime parere in merito all’iscrizione, individuando la classe di iscrizione più opportuna, secondo le linee definite nel “Protocollo di accoglienza”.

In assenza di particolari situazioni, tra le quali va senz’altro annoverata la mancata conoscenza della lingua italiana, l’alunno è iscritto alla classe corrispondente all’età anagrafica. La decisione sull’assegnazione a una classe viene accompagnata dall’individuazione dei percorsi di facilitazione che potranno essere attuati sulla base delle risorse disponibili. L’assegnazione della classe è deliberata dal Dirigente, dopo aver recepito il parere della Commissione.

Inserimento nella classe

Stabilito in quale classe l’alunno vada inserito, il Dirigente invita il Coordinatore di classe, avendo prima ricevuto tutte le informazioni del caso, a incontrare lo studente. Il Consiglio di classe ha il compito di:

  • favorire l’integrazione nella classe promuovendo attività di gruppo
  • proporre per l’alunno la frequenza a percorsi didattici di L2 in particolare presso il C.P.I.A. (Centro Permanente Istruzione Adulti) di Rimini
  • individuare gli obiettivi essenziali da conseguire nelle singole discipline
  • produrre il materiale necessario al processo di semplificazione avvalendosi, eventualmente, della collaborazione di docenti disponibili oltre che dell’ausilio di testi specifici per alunni stranieri
  • rilevare i bisogni specifici d’apprendimento, deliberando anche la collocazione in orario curricolare dell’insegnamento dell’italiano L2, in luogo di altre discipline. In questo caso appronta un progetto d’intervento a tempo determinato. Qualora, dopo tale intervento, l’alunno necessitasse ancora di sostegno, questo potrà essere effettuato in orario pomeridiano
  • sensibilizzare la classe di destinazione sull’importanza di un compagno straniero ma anche sulle incombenze che questa presenza comporta (valutazione individualizzata per percorsi individualizzati)
  • elaborare un Piano di apprendimento personalizzato tenendo conto del fatto che, secondo la normativa vigente, gli alunni stranieri di recente immigrazione  che non abbiano una conoscenza adeguata della lingua italiana rientrano nell’ambito dei B.E.S. (Alunni con Bisogni Educativi Speciali).

Personalizzazione dei programmi, delle strategie educative, dei criteri di valutazione

Secondo il DPR 394/99, il Collegio dei docenti definisce “il necessario adattamento dei programmi di insegnamento, in relazione al livello di competenza dei singoli allievi”, secondo i seguenti criteri

  1. Personalizzazione dei contenuti dei diversi curricoli, individuando i nuclei concettuali fondamentali  irrinunciabili e i criteri generali di verifica e valutazione.
  2. Possibilità di omissione temporanea dell’insegnamento di una o più discipline. In questo caso le ore potrebbero venire utilizzate, là dove l’orario e l’organizzazione della scuola lo consentano, per un sostegno linguistico all’apprendimento dell’italiano.
  3. Possibilità di sostituzione di discipline con altre.

Il Consiglio di classe procede all’attuazione della personalizzazione dei piani di studio progettando percorsi educativi e didattici appropriati a ciascuno studente. I criteri di valutazione e gli strumenti e le strategie di supporto al processo di accoglienza e integrazione dell’alunno straniero vengono delineate attraverso la redazione del Piano di apprendimento personalizzato, sulla base della modulistica specifica predisposta.

La redazione di tale Piano è finalizzata a:

  1. Rilevare in ingresso le abilità, le conoscenze e le competenze dell’allievo.
  2. Privilegiare l’acquisizione di una buona competenza nell’italiano scritto e parlato, nelle forme ricettive e produttive, per assicurare uno dei principali fattori di successo scolastico e di inclusione sociale. Pertanto l’apprendimento e lo sviluppo della lingua italiana come seconda lingua deve essere al centro dell’azione didattica. Occorre quindi che tutti gli insegnanti della classe, di qualsivoglia disciplina siano coinvolti.
  3. Orientare la programmazione delle singole discipline nella direzione degli esiti attesi per ciascuno.
  4. Individuare le priorità di apprendimento in accordo con le decisioni prese dai vari Consigli per Materia previa delega del Collegio docenti.
  5. Proporre all’occorrenza l’attivazione di corsi di sostegno (all’inizio e durante l’anno) e monitorare la partecipazione ai medesimi degli studenti interessati.
  6. Personalizzare le modalità di verifica e valutazione
  7. Coinvolgere e responsabilizzare l’allievo mettendolo al corrente del piano per lui predisposto.

Nel delineare gli obiettivi, i contenuti, le metodologie didattiche, i criteri e le modalità di verifica e valutazione, i docenti faranno riferimento alle programmazioni comuni e/o alle intese didattiche di ciascun dipartimento disciplinare e alla necessaria personalizzazione dei medesimi in fase iniziale.

Secondo la normativa vigente relativa ai B.E.S. (alunni con bisogni educativi speciali), la personalizzazione riguarda i tempi e le modalità di apprendimento ma il profilo in uscita di tali studenti è analogo a quello degli studenti italofoni, così come analoga è la tipologia di esame finale che dovranno sostenere per cui nell’arco dei cinque anni del percorso liceale tali studenti dovranno raggiungere i medesimi obiettivi.

Gli obiettivi indicati possono essere programmati e perseguiti nel corso dell’anno o sull’arco temporale del biennio, considerando che il primo periodo, dopo l’ingresso a scuola dell’alunno straniero, può essere considerato come periodo di prima alfabetizzazione linguistica.

Il consiglio può altresì decidere di non impartire l’insegnamento in una o più discipline se lo ritiene opportuno, riservandosi di integrarle in un momento successivo.

Nel caso gli alunni stranieri abbiano una buona conoscenza di una lingua straniera facente parte del piano di studi dell’Istituto, essa, almeno in un primo tempo, potrà essere utilizzata come lingua veicolare per l’acquisizione dei contenuti e l’esposizione degli stessi, negli ambiti che lo rendano possibile.

Riguardo alle discipline i cui contenuti sono necessariamente collegati all’uso della lingua e presentano quindi maggiori difficoltà a livello comunicativo, il Consiglio di Classe può decidere di non valutare l’alunno nel primo periodo (quadrimestre o trimestre), riportando a margine la motivazione: “in corso di prima alfabetizzazione”.

Il lavoro svolto dagli alunni nei corsi di alfabetizzazione o di sostegno linguistico diventa parte integrante della valutazione di italiano (intesa come materia curriculare) o anche di altre discipline. L’attività di alfabetizzazione, come anche il lavoro sui contenuti disciplinari, potrà essere oggetto di verifiche orali e scritte (da svolgere in classe) predisposte dal docente del corso di alfabetizzazione. Quando sarà possibile affrontare i contenuti delle discipline curriculari, essi dovranno essere opportunamente selezionati, individuando i nuclei tematici irrinunciabili, e semplificati in modo da permettere almeno il raggiungimento degli obiettivi minimi previsti dalla programmazione.

Al termine del percorso complessivo (fine ciclo/primo biennio), la valutazione finale sarà operata tenendo conto dei progressi registrati, verrà accertato il conseguimento di tutti gli obiettivi minimi, e i parametri valutativi adattati al caso confluiranno nei parametri adottati per la classe all’interno della quale l’allieva/o è inserita/o .

Superata la fase iniziale di alfabetizzazione linguistica – la cui durata può variare a seconda dei casi -, gli studenti stranieri potranno continuare o meno a rientrare nell’ambito dei B.E.S.  Qualora i docenti riscontrino anche negli anni di inserimento successivi al primo esigenze particolari, sarà necessario elaborare un P.D.P (Piano di apprendimento personalizzato) e indicare tali esigenze. In nessun modo tuttavia gli studenti stranieri potranno essere dispensati da alcune discipline all’esame di maturità. Nella presentazione della classe il coordinatore avrà ovviamente cura di illustrare il particolare percorso di studi di tali studenti ma all’esame saranno concessi solamente gli strumenti compensativi eventualmente indicati nel P.D.P.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

– DPR 394 del 31 agosto 1999 art. 45 “Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero” – Circolare Ministeriale n.24 del 1 marzo 2006 “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” – Lettera del 18 novembre 2011 della Direzione generale dell’Ufficio Scolastico dell’Emilia Romagna “Inserimento, accoglienza e valutazione degli alunni stranieri con cittadinanza non italiana e non parlanti lingua italiana. Materiali informativi” – Nota ministeriale n.465 del 27 gennaio 2012 “Studenti con cittadinanza non italiana iscritti a classi di istituti di istruzione secondaria di secondo grado. Esami di stato”.